Il Paese di Sinopoli


Sinopoli, cittadina incastonata tra il verde dei castagni delle falde dell'Aspromonte Occidentale, fa parte della provincia di Reggio Calabria ed è capoluogo di Mandamento con aggregati i comuni di Sant'Eufemia d'Aspromonte, S. Procopio, Cosoleto, Delianuova e Scido. Il Comune di Sinopoli ha due frazioni: Sinopoli Inferiore e Sinopoli Vecchio; confina con i Comuni di Cosoleto, Sant'Eufemia d'Aspromonte, S. Procopio, Melicuccà, Oppido Mamertina, Roccaforte del Greco e Scilla. La superficie di tutto il territorio del Comune è di kmq 25,78; Il centro abitato si trova a 550 metri sul livello del mare.

 Morfologia

Dal punto di vista morfologico, Sinopoli è zona tipica per la presenza di superfici orizzontali scaglionate a livelli sovrapposti come nei Piani d'Aspromonte, in senso generico, poiché ogni spianata ha un suo nome particolare. Queste grandi spianate sono divise in numerose parti dai torrenti che nascono dal nucleo centrale e che, superato l'orlo delle terrazze, scavano valli profonde e selvagge. Una zona caratteristica di questi altipiani terrazzati è costituita dai Piani della Corona, che hanno origine dai Piani d'Aspromonte posti sopra Sinopoli. Procedendo verso Nord si dispongono a forma di dorsale inclinata verso Palmi Questa forma morfologica inclinata determina il corso dei torrenti e dei fiumi, che scendono verso Gioia Tauro unendosi al fiume Petrace. Tutto il territorio del comune di Sinopoli, ed anche di tutti i comuni che sono situati alle falde di questi altipiani della Corona, di Aspromonte, della Carmelia, hanno indotto molti studiosi di queste zone, come ad esempio il Cortese, il Gignoux, il Kanter e il Lacquaniti, a credere che le terrazze sono forme dovute a successive emersioni, per cui, in periodo di emersione, si crearono, ai margini del massiccio montuoso del Montalto, delle superfici ove si depositarono materiali erosi, e, in periodo di subsidenza, il mare foggiò quei sedimenti in forma di terrazze. Le scarpate che dividono le terrazze coincidono con la ripresa dell'emersione. Si deve tenere presente che la morfologia del territorio di Sinopoli e dell'intera zona, formata da un sistema di enormi foglie, da altopiani, scoscesi dirupi e da valli accidentate, con grande inclinazione dei corsi fluviali, è la morfologia tipica delle incisioni molto giovani.

 Geologia

L'emersione di questi terreni dal mare fu lunga e lenta, per cui l'erosione di agenti esterni potè modellare i massicci isolati e trascinarvi evidenti tracce sotto forma di colline spianate e di gradini nelle valli. Nel territorio di Sinopoli la mica è presente un pò dovunque, specie nei monti che scendono dall'altopiano aspromontano; si trovano gneiss, e masse di scisti. Il suolo dei Piani è formato da rocce cristalline ricoperte da sabbie plioceniche e, nelle parti più basse da ghiaie e sabbie quaternarie.

 Idrografia

Tutti i corsi d'acqua del territorio di Sinopoli convogliano le loro acque a valle a formare il Petrace, il quale più propriamente risulta dall'unione dei Marco e del Duversu. Essi defluiscono dalle formazioni scistocristalline, ma anche dalle sabbie plioceniche e quaternarie, dove si sono riscontrate sorgenti copiose. In questo caso forse provengono da propaggini di rocce cristalline.

 Clima

In genere, il clima è tipicamente mediterraneo. Nello stesso territorio del Comune di Sinopoli il clima è molto vario, ragion per cui, essendo molto vario il clima, varia è la vegetazione, Al di sopra dei 1100 metri v'è la neve per molti mesi dell'anno; in Sinopoli Superiore v'è invece neve solo negli inverni rigidi, mentre a Sinopoli Vecchio la neve si ha rarissimamente. Le precipitazioni risentono delle evaporazioni irregolari del Mediterraneo. Dai dati presi presso il " Servizio Idrografico di Catanzaro " si è potuto stabilire che il periodo autunnoinverno è quello delle massime precipitazioni, come accertato nel locale " Pluviometro " presso la casa Trimarchi; la piovosità media annua è di mm. 1700.

 Flora

Le condizioni attuali del territorio di Sinopoli e dei Comuni viciniori debbono essere diversissime da quelle originarie. L'uomo è il modificatore e il distruttore della vegetazione; l'incendio volontario e involontario, che spesso produce gli effetti più dannosi, è un mezzo per guadagnare suolo alla coltura e al pascolo. Altro mezzo usato dall'uomo è il taglio disordinato dei boschi motivato da varie esigenze. Infine, il bestiame, pascolando, divora le fronde sempre verdi e contribuisce alla regressione della vegetazione. L'intervento dell'uomo, così vario nel tempo, così saltuario, variamente orientato, apporta modificazioni notevoli nell'evoluzione naturale vegetativa. Fino ad una altezza di 800 metri l'attività dell'uomo ha totalmente cambiato la vegetazione naturale. Le pendici in basso, alla periferia di Sinopoli, sono coltivate ad ulivo, a piccoli vigneti e a bosco che occupa piccole zone. L'ulivo ècoltivato in vaste zone del territorio del comune; generalmente si trova fino ad una altezza di 600 metri sul livello del mare e con sporadiche apparizioni oltre questo limite. Resiste anche a temperature invernali di - 30 e - 40 La superficie totale del Comune di Sinopoli coltivata ad ulivo è di ha 600 circa, mentre le aziende olivicole sono circa 500. Le qualità delle piante d'ulivo sono: coccitana, ottobrarica e prevalente la " sinopolitana ", così denominata nei testi di agronomia. il leccio occupa con il castagno le parti più basse; è una quercia molto diffusa, maestosa; generalmente si mantiene al di sotto del castagno, oltrepassando rare volte i 600 metri altitudine. La vegetazione che riveste le pendici submontane dei piani di Aspromonte assume spesso le condizioni di boscaglia cedua, ed è formata da castagni, faggi, roverelle, cerri e qualche frassino. Il castagno forma spesso estesi boschi cedui; dal limite inferiore di 500 metri può raggiungere altezze notevoli ed isolato può trovarsi anche a 1000-2000 metri di altezza. Grande importanza assume nel nostro territorio. I Piani di Aspromonte si presentano come vaste pianure disalberate, coltivate a patate e cereali per circa 500 ettari. Qualche isola di castagni, di faggi, di pini, rompe la monotonia dell'insieme.

 Fauna

Nel territorio di Sinopoli la fauna è in rapporto al tipo di vegetazione esistente. La caccia ha depauperato la fauna, distruggendo quasi completamente gli uccelli rapaci, utilissimi perché divoratori di topi e arvicole. La caccia primaverile agli uccelli di passaggio è la causa principale del mancato ripopolamento di uccelli di passo parziale, i quali, se non disturbato, potrebbero fermarsi e nidificare sulle alture e nei luoghi più adatti. All'azione dei cacciatori è da aggiungere l'uso indiscriminato di potenti insetticidi usati per l'irrorazione delle piante di ulivo che causano la morte di molti insetti ed animali predatori di altre specie dannose all'agricoltura. Oggi si provvede col rimboschimento ad ottenere una ripresa faunistica. Lasciando da parte i generi minori come gli insetti, gli aracnidi, i mollusclii, nel territorio di Sinopoli si trovano anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Degli anfibi si possono trovare alcune salamandre terragnole ed acquaiole, come la salamandra pezzata della razza gigliolii lunga fino a 15 cm.; l'ulone, detto così dal verso che emette durante gli amori; il rospo comune, che può raggiungere una lunghezza di 12 cm., utilissimo perché divora una grande quantità di insetti ed innocuo esso stesso; la raganella, che conduce vita arboricola per gran parte dell'anno, ed altre specie di rane come l'esculenta, la graeca, l'anglis. Dei rettili sono rinvenibili la biscia dal collare, specie diffusissima ed innocua; il biacco con il dorso tappezzato di bianco e nero; l'erbettino, erroneamente ritenuto pericoloso, ed alcune altre specie di serpenti innocui. Delle vipere, si trova la vipera comune (vipera aspis). Delle lucertole diffusissime la " lacerta muralis " che predilige i luoghi soleggiati. Degli uccelli, il gufo comune, l'assiolo e la civetta sono abbastanza diffusi, gli altri predatori stanno scomparendo. Comunissimo il merlo, vittima spesso dei cacciatori. Delle specie migratori è presente la quaglia, che giunge in primavera e si ferma sui piani d'Aspromonte per partire ad ottobre. Il tordo detto localmente " marvizza ". ed il fringuello, detto " spìnciu " arrivano verso ottobre, svernano e partono a primavera, dopo che molti di essi sono stati uccisi, decimati dai cacciatori al momento del ritiro per il serale " batò " nella contrada " Serro " ed in altri luoghi. La beccaccia preferisce luoghi freddi, nei luoghi montani può vivere stabilmente. Dei mammiferi diffusa è la lepre, roditore comunissimo data la sua adattabilità a svariati ambienti. Il ghiro è rinvenibile dove vi sono alberi da frutta secca, come noci, castagne, nocciole; passa l'inverno in letargo. In Sinopoli viene catturato vivo per farlo vivere in cattività, ingrassato con noci, ghiande e castagne per essere poi, e precisamente nella ricorrenza dell'Immacola ed a Natale, cibo prelibato. Da qualche anno vi si trova il cinghiale nelle montagne dell'Aspromonte, dove invece è scomparso da molto il lupo. La volpe è abbastanza diffusa, preferisce luoghi folti e scava tane profonde. Il tasso, detto " milogna ", spesso devasta di notte alcune piantagioni; si trovano specie come la faina, la puzzola, la donnola. Si trova il riccio che preferisce i cespugli e le siepi. Dei chirotteri è presente il pipistrello, utilissimo perché insettivoro, entra in attività la notte.

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